Il lockdown dell’ultimo periodo ha cambiato le nostre abitudini soprattutto in ambito lavorativo.
Molti uffici e aziende sono state costrette a chiudere per le misure di contenimento sanitario del Covid-19, ed a molti dipendenti e non è stato chiesto di continuare a lavorare da casa.
Lo smart working, sempre esistito ma mai preso così tanto in considerazione come oggi si è introdotto nella nostra routine giornaliera rendendo molto labili i confini tra lavoro e quotidianità.
Tanti si sentono frastornati e persi nel dover vivere questa condizione di isolamento, altri hanno invece accolto il tutto come una possibilità per sfruttare al meglio la propria giornata e portare a termine un maggiore numero di attività.
La fiducia e la responsabilità rimangono sempre alla base del rapporto tra le parti con la possibilità di organizzare in totale autonomia il proprio tempo in base agli obiettivi richiesti.
La flessibilità e l’adattamento, sempre nel rispetto degli spazi personali, ha permesso di apportare un miglioramento nell’attività lavorativa e nella qualità della vita delle persone, vantaggi che si riflettono anche sull’ambiente poiché vi è un minor spostamento di persone con conseguente riduzione di inquinamento atmosferico.
Certamente è indispensabile tracciare dei confini per non mescolare luoghi e tempi e causare invece l’effetto opposto da quello voluto, con un aumento dello stress e interferenze nella produttività.
Ad oggi a causa della situazione di emergenza siamo chiamati ad adeguarci, certo lo smart working non potrà essere applicato a tutti gli ambiti lavorativi, ma qualora fosse possibile è bene continuare a dargli e a darsi una possibilità. E tu che ne pensi?
Siamo a tua disposizione